
Pubblicare? Difficile, proibito
Cari lettori e colleghi di scrībĕre, questo secondo libro Er Marchese del cavolo, che ritengo sia veramente speciale, mi ha fatto capire quanti soldi facili girano sulla editoria. Grandi editori che decidono l’andamento del mercato, blindando le librerie con contratti e penalizzandole con delle multe salate in caso di vendita nei loro siti di libri non appartenenti al mercato estorsivo. La peggiore cosa, oltre la misera percentuale che rimane all’autore, è, che questo per poter mettere sul mercato la sua opera deve pagare una tangente per l’intera fase di stampa e propaganda; ammenochè non sia uno di quei grandi scrittori consenzienti alla politica o a fasce protette. Questo non aiuta di certo il libero pensiero, blocca lo scrittore e la sua opera in una specie di limbo non permettendo la divulgazione .
Er Marchese der cavolo....
Le storie che vado a raccontare sanno di vita, si sentono dentro e fuori. Emanano il profumo “ de ‘na cofana de facioli co’ la ventresca” che dopo avecce fatto la scarpetta, anche se nun te so’ piaciuti, t’hanno impregnano i panni e er core. Lo scopo della lingua è quello di comunicare, c’è un legame tra l’evoluzione della specie umana e lo sviluppo linguistico, governato dalla necessità di esprimersi “vocalmente” evolvendosi. I dialetti regionali stanno scomparendo, o quanto meno si stanno inquinando di parole anglosassoni e di misture di dialetti confinanti. Tutto questo è dovuto, da una parte alla velocità di percorrenza dei tratti autostradali con autovetture sempre più veloci e dall’altra, da treni ed aerei che uniscono in pochissimo tempo Stati molto distanti tra loro. Nei tempi antichi i mezzi di locomozione erano le zampe dei cavalli e le ruote dei carri, lo spostamento era lento, l’evoluzione della lingua era stagnante come l’ignoranza dei popoli. Il dialetto era una delle tante cose tramandate di padre in figlio, come la cultura, e l’insegnamento dei mestieri. Ho voluto inserire in questo libro i dialoghi dei protagonisti in dialetto romanesco, cercando di ammorbidirli italianizzandoli per renderli più comprensibili ai lettori di altre regioni, pur mantenendo una facile lettura le parole non perdono i sapori, colori e gli odori. Spesso rasentano una dialettica indecentemente esplicita, detenendo una loro dose di rara comicità. Questo connubio di umorismo e linguaggio è un po’ come la mia vita con le mie storie. Ci vuole coraggio a scrivere un libro come questo, perché racconta cose intime mie e molte di quelle dei miei amici e conoscenti. Mi sento felicemente obbligato ad inserire in questo calderone politici e dirigenti istituzionali, patetici uomini di potere senza nessuna vergogna. Le storie che vado a raccontare sanno di vita, si sentono dentro e fuori. Emanano il profumo “ de ‘na cofana de facioli co’ la ventresca” che dopo avecce fatto la scarpetta, anche se nun te so’ piaciuti, t’hanno impregnano i panni e er core. Lo scopo della lingua è quello di comunicare, c’è un legame tra l’evoluzione della specie umana e lo sviluppo linguistico, governato dalla necessità di esprimersi “vocalmente” evolvendosi. I dialetti regionali stanno scomparendo, o quanto meno si stanno inquinando di parole anglosassoni e di misture di dialetti confinanti. Tutto questo è dovuto, da una parte alla velocità di percorrenza dei tratti autostradali con autovetture sempre più veloci e dall’altra, da treni ed aerei che uniscono in pochissimo tempo Stati molto distanti tra loro. Nei tempi antichi i mezzi di locomozione erano le zampe dei cavalli e le ruote dei carri, lo spostamento era lento, l’evoluzione della lingua era stagnante come l’ignoranza dei popoli. Il dialetto era una delle tante cose tramandate di padre in figlio, come la cultura, e l’insegnamento dei mestieri. Ho voluto inserire in questo libro i dialoghi dei protagonisti in dialetto romanesco, cercando di ammorbidirli italianizzandoli per renderli più comprensibili ai lettori di altre regioni, pur mantenendo una facile lettura le parole non perdono i sapori, colori e gli odori. Spesso rasentano una dialettica indecentemente esplicita, detenendo una loro dose di rara comicità. Questo connubio di umorismo e linguaggio è un po’ come la mia vita con le mie storie. Ci vuole coraggio a scrivere un libro come questo, perché racconta cose intime mie e molte di quelle dei miei amici e conoscenti.
Mi sento felicemente obbligato ad inserire in questo calderone politici e dirigenti istituzionali, patetici uomini di potere senza nessuna vergogna.
Viaggio dentro di me, emblematica vita


Titolo: "Viaggio dentro di me, emblematica vita" Seconda edizione
Autore: Renato Maiorana
© Copyright La Lettera Scarlatta
Editore La Lettera Scarlatta
Prefisso ISBN: 978-88-98781-11-9
Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta
senza il preventivo assenso dell’Autore e dell’Editore.
Un viaggio entusiasmante dentro la vita. Un libro leggero colorito e pieno di sentimenti, da leggere tutto d'un fiato.
I capitoli si snodano in un insieme di verità e pensieri su cui riflettere. Una visione diversa sulla nostra esistenza. Perché “Qualcuno” ha voluto creare un universo con dentro l’uomo? Per trarne un beneficio da questo alla chiusura del ciclo della sua esistenza? Energia pura (anima) da destinare per cosa?
Un libro autobiografico che analizza a fondo i vari aspetti del nostro percorso di vita, confrontando il passato con futuro e la politica con il mondo religioso.
L’esoterismo e la ricerca sono alla base primaria di questo racconto, per testimoniare le capacità che l’uomo ha e spesso in una sorta di rifiuto, cerca di nascondere per vivere meglio questa sua incoscienza. A causa di eventi straordinari alcune persone riescono ad aggiungere ai dieci organi di senso canonici particolari capacità come l’istinto primordiale alla sopravvivenza, il sesto senso, la chiaroveggenza, la telepatia, la rabdomanzia, la precognizione e per finire la capacità di spostare il flusso energetico dell’universo (prana) verso un malato per guarirlo.
Le foto fatte dall'autore come illustrazioni nel libro










































